Cinema

Claudio, calciatore argentino fuggito dal lager

Claudio, calciatore argentino fuggito dal lager

Sarà forse un caso, ma è una coincidenza che fa comunque riflettere: nelle ultime settimane, nelle nostre sale, sono usciti film di paesi diversi, accomunati dal tentativo di raccontare la brutalità di alcune delle dittature più feroci del secondo Novecento. La Spagna dell'ultimo Franco in Salvador - 26 anni contro; la Ddr soffocata dalla Stasi nell'acclamatissimo Le vite degli altri; e adesso, dall'Argentina, Cronaca di una fuga. L'odissea - vera - di un calciatore che riuscì a fuggire dai lager di regime, negli anni oscuri dei militari al potere. Insomma, un altro film che vuole coniugare suspence e riflessione storica, azione ed emozioni. Un nuovo tentativo di raccontare, attraverso la vicenda di un singolo, un'epoca buia, difficile, spesso rimossa. Siamo a Buenos Aires, nel 1977: Claudio Tamburrini, portiere di una squadra di serie B, viene sequestrato dai famigerati squadroni della morte al servizio dei vertici militari, che lo portano in un centro di detenzione clandestina. Una sorta di "terra di nessuno" in cui il regime rinchiudeva i suoi veri o presunti oppositori. Ma lui, Claudio, ai suoi aguzzini ha poco da dire: denunciato da un conoscente, in realtà è poco più di un simpatizzante dei ribelli. Comunque sia, nel lager il nostro eroe conosce Guillermo: dopo quattro mesi di sevizie di ogni tipo, i due, insieme ad altri compagni di stanza, decidono di tentare il tutto per tutto. Lanciandosi nel vuoto da una finestra, completamente nudi, nel corso di una tempesta: un'evasione rocambolesca, che restituirà loro la libertà. Presentato in concorso a Cannes 2006, diretto da Israel Adriàn Caetano, tratto dal libro autobiografico di Claudio Tamburrini, distribuito da Fandango, Cronaca di una fuga è anche un'occasione per non dimenticare una delle dittature sudamericane più feroci, che ha provocato migliaia e migliaia di desaparecidos. Ma la pellicola, dal punto di vista strettamente cinematografico, è anche un classico esempio di film carcerario con annessa evasione: da Fuga di mezzanotte a Fuga per la vittoria, i successi del genere sono numerosi, e anche molto vari nello stile e nell'approccio al tema. E' dunque in questa tradizione che il film di Caetano si inserisce. Portando in dote una bella dose di suspence, e anche tanta umanità. Che emerge, ad esempio, nel dialogo tra il protagonista e colui che lo ha denunciato: una denuncia forte di quanto un sistema così terribile costringa tutti a diventate o martiri o delatori. Per il resto, questo week end al cinema, sempre dominato dal superfenomeno Spider-Man 3, offre un'ennesimo biopic (il francese La vie en rose, sulla vita di Edith Piaf); il drammatico cult tedesco Quattro minuti; un classico thriller a stelle e strisce, Doppia ipotesi per un delitto; l'italiano Le ferie di Licu di Vittorio Moroni, sul matrimonio tra due ragazzi bengalesi; il terrorizzante Ghost son, che segna il ritorno all'horror del figlio d'arte Lamberto Bava.